FESTA PER TARÉ: ROVIGO PREMIA LA SUA CAMPIONESSA
La lanciatrice di Assindustria Sport è stata ricevuta a Palazzo Nodari dal sindaco Gaffeo e dall’assessore Milan: «Orgogliosi di te».
Festa a Palazzo Nodari, sede del Comune di Rovigo, per Taré Bergamo, lanciatrice di Assindustria Sport reduce dagli importanti risultati ottenuti ai Campionati Europei Juniores di atletica leggera a Gerusalemme, dove ha raggiunto la finale nel lancio del disco sfiorando i 50 metri, unica azzurra a qualificarsi per la gara che assegnava le medaglie.
«Siamo molto orgogliosi di averti qui oggi», ha sottolineato il sindaco. «Un giusto riconoscimento da parte dell’amministrazione e della città perché per Rovigo sei un’eccellenza e lo dimostrano i risultati. È un momento di festa un ringraziamento a te che sei un orgoglio cittadino».
Soddisfazione anche da parte dell’assessore allo sport Mattia Milan: «Sono partite 3 italiane, ma solo Taré è arrivata in finale. Questa è una grande soddisfazione per tutta la comunità sportiva e per la città. Ti auguriamo di tagliare traguardi sempre più importanti».
Ad accompagnare Taré il presidente di Assindustria Sport Roberto Gasparetto e il direttore tecnico Ruggero Pertile. Gasparetto ha ringraziato l’amministrazione, evidenziando la grande forza e umiltà dell’atleta in forza alla società gialloblù, che opera nelle province di Padova e Rovigo e che segue circa mille atleti: «Offriamo l’opportunità di avere una proiezione internazionale. Il nostro modello è la cooperazione con le società del territorio».
«Tarè», ha concluso Pertile, «è un esempio di dedizione per i nostri giovani».
Prima dei saluti, la consegna di una targa e di un mazzo di fiori, con foto ricordo.
«A Gerusalemme mi sono proprio piaciuta, perché non mi sono fatta frenare dall’ansia. Mi sono detta: sono qui, ora fai quello che sai fare», ha raccontato Taré, ringraziando per l’accoglienza ricevuta. «I prossimi obiettivi? I campionati italiani, che mi vedranno entrare nella categoria promesse, e migliorare il mio primato personale, possibilmente senza quegli infortuni che, a volte, mi hanno rallentato».