«PADOVA, TROVAMI UN SOPRANNOME!»: SHA’CARRI RICHARDSON TRAVOLTA DALL’AFFETTO DEI BAMBINI DI ASSINDUSTRIA SPORT

«PADOVA, TROVAMI UN SOPRANNOME!»: SHA’CARRI RICHARDSON TRAVOLTA DALL’AFFETTO DEI BAMBINI DI ASSINDUSTRIA SPORT

La campionessa del mondo ha incontrato i talenti della società allo Stadio Colbachini alla vigilia della XXXVI edizione del Meeting internazionale “Città di Padova” di domenica 3 settembre: «La città è bellissima e accogliente, adoro il vostro cibo. Qui ho corso in due occasioni senza vincere, ci proverò stavolta»

 

Mica male avere a disposizione la donna più veloce del pianeta che si racconta a cuore aperto. Un’opportunità unica, quella offerta ai giovani atleti del territorio nell’incontro pubblico organizzato da Assindustria Sport alla vigilia del Meeting internazionale “Città di Padova”. In mezzo a loro Sha’Carri Richardson, chiamata a svelare un po’ dei suoi segreti, prima di scendere in pista nei 100 metri il giorno dopo. Un incontro informale, in cui la sprinter americana, oro nei 100 e nella 4×100 ai Mondiali di Budapest, e bronzo nei 200, personaggio tanto in pista quanto fuori, ha risposto alle curiosità dei piccoli talenti del club gialloblù.

C’è chi le ha chiesto dei suoi esordi. «Ho cominciato a correre a 6 anni», ha risposto la campionessa texana. «A dispetto dell’età ciò che è importante e avere qualcuno attorno a te che ti sostiene». Chi della sua gara preferita. «Oggi dico i 100 metri, ma i 200 sono sempre stati il mio baby (e mima il bambino da cullare, ndr)». Chi alza la mano per domandarle un consiglio. «L’obiettivo deve essere sempre quello di migliorarsi, senza abbattersi quando le cose non vanno bene. I momenti difficili ci sono e ci saranno sempre, ma sono quelli che rendono ancora più belli i momenti positivi, per cui il consiglio è quello di cercare sempre di crescere. E se mi guardate come un modello, allora vi dico: provate a fare meglio di me. La parte del l’allenamento che mi piace di più? In questa fase direi sollevare pesi, soprattutto fare squat».

Inevitabili le domande sulle sue scelte di look, a partire dalle sue unghie glitterate, lunghe e curatissime. «Florence Griffith è tuttora il mio modello e mi sono ispirata a lei anche per le unghie», ha spiegato. «A seconda della gara decido come vestirmi, se è importante mi piace sentirmi sexy. E mi prendo il mio tempo per curarmi».

Al Meeting “Città di Padova” correrà per la terza volta, ma non ha ancora vinto. «Ci proverò stavolta. Mi piace molto tornare a Padova, la trovo una città bellissima e molto rilassante. E poi mi piacciono gli italiani e pure il vostro cibo. Confesso che solo negli ultimi tempi sto cercando di stare più attenta all’alimentazione: non so resistere a patatine fritte e dolci». E prima di salutare e fermarsi con i bambini per selfie e autografi ha lanciato un simpatico appello: «Non ho ancora un nickname e mi piacerebbe averne uno. Aiutatemi voi di Padova a trovarlo!». E vediamo se i tanti appassioni le proporranno attraverso i social un soprannome in grado di incontrare i suoi gusti.

Insomma, è proprio il caso di dire che la festa è iniziata il giorno prima, al Colbachini. E proseguirà domenica 3 settembre con le 14 gare dei big dalle ore 18.30 (e l’antipasto dedicato a prove giovanili, master e paralimpiche dalle 16) per un’edizione che si annuncia spettacolare. Tutta esaurita da giorni la Tribuna Sud, sono ancora disponibili biglietti per la Tribuna Nord, acquistabili online dal sito dell’evento (www.meetingcittadipadova.it) o direttamente dai botteghini dello stadio, aperti dalle ore 14.

A riguardo segnaliamo che i risultati delle gare saranno consultabili in tempo reale a questo link: https://www.fidal.it/risultati/2023/COD10393/Index.htm.

Qui, invece, un prospetto delle sfide più significative di questa edizione: https://www.meetingcittadipadova.it/news/meeting-internazionale-citta-di-padova-i-protagonisti-e-le-sfide