RICHARDSON, WILLIAMS E SIDOROVA: QUANTE STELLE AL MEETING INTERNAZIONALE “CITTÀ DI PADOVA”

RICHARDSON, WILLIAMS E SIDOROVA: QUANTE STELLE AL MEETING INTERNAZIONALE “CITTÀ DI PADOVA”

Svelati i protagonisti che animeranno la XXXIV edizione, domenica 5 settembre allo Stadio Colbachini: spettacolo garantito con 14 gare di livello mondiale. Alla presenza dei campioni olimpici Stano (a cui è stato consegnato il sigillo della città), Palmisano e Norman si aggiunge una ricca schiera di big. 23 nazioni rappresentate al via e 31 medaglie tra Giochi Olimpici e Mondiali L’evento sarà ripreso da Rai Sport

Aria di Tokyo. È quella che si respirerà nella XXXIV edizione del Meeting internazionale “Città di Padova”, pronto a tornare domenica 5 settembre allo Stadio Colbachini, dalle 17.30 (con un prologo dedicato alle categorie paralimpiche e ai master dalle 16.55). La presenza di tre campioni olimpici della rassegna a cinque cerchi nipponica è già stata svelata nei giorni scorsi: si tratta dei marciatori azzurri Massimo Stano e Antonella Palmisano e del velocista statunitense Michael Norman. A loro si aggiunge un nutrito parterre di stelle, pronte ad animare pista e pedane dell’impianto di Piazza Azzurri d’Italia.

Nel presentare un dettagliato prospetto delle sfide in programma è impossibile non notare la presenza di una big della scena mondiale come Sha’Carri Richardson, sui blocchi nei 100 femminili, atleta che ha fatto parlare i media di tutto il mondo, prima dei Giochi, per la discussa squalifica di un mese che le è stata comminata per via della positività al THC, il principio attivo della marijuana. Ventunenne originaria di Dallas, in Texas, Richardson aveva ottenuto un posto nella squadra degli Stati Uniti dopo aver corso i 100 metri in 10”84 ai Trials, diventando una delle favorite alla medaglia d’oro a Tokyo, anche perché in aprile aveva fatto anche meglio correndo in 10”72, sesto tempo di sempre per una donna. “Donna più veloce d’America”, Richardson ha attirato l’attenzione anche grazie alla sua forte personalità, alle dichiarazioni irriverenti, ai capelli dai colori sgargianti, che le sono consigliati dalla fidanzata, e alle lunghissime unghie delle mani. A Padova si cimenterà in una gara di altissimo livello tecnico, che vede sui blocchi, tra le altre, anche una campionessa olimpica del livello di Briana Williams, medaglia d’oro a con la 4x100 giamaicana a Tokyo: un talento precocissimo quello di Briana, destinata a imporsi nella scena mondiale nei prossimi anni, basti pensare che ad appena 19 anni si è guadagnata il posto da prima frazionista in Giappone. Ma ci saranno anche Natasha Morrison (10”87 di personale), l’americana English Gardner, campionessa a cinque cerchi con la 4x100 di Rio, che vanta un primato di 10”74, e le sue connazionali Javianne Oliver e Dezerea Bryant, salite sul secondo gradino del podio dopo la finale di Tokyo con la staffetta veloce. Un 100 femminile da copertina, quindi, che fa il paio con la gara maschile. Ma prima di addentrarsi nello specifico delle 14 prove in cartellone, vale la pena di spendere il nome di un’altra regina assoluta come l’astista russa Anzhelika Sidorova, argento a Tokyo e campionessa mondiale del 2019, nonché detentrice del record del Meeting “Città di Padova”, portato a 4,75 metri nel 2018: una presenza tutt’altro che banale nell’evento che, nel 1992, ha fatto da teatro a uno degli straordinari record mondiali di Sergey Bubka, salito a 6.12 metri al Colbachini. In tutto saranno 23 le nazioni rappresentate al Colbachini con almeno un atleta, 8 i medagliati dei Giochi di Tokyo (Norman nei 100 maschili, Williams, Oliver e Bryant nei 100 femminili, Stano e Palmisano nelle gare di marcia, Levy nei 110 a ostacoli, Sidorova nell’asta), 25 gli atleti ammirati in una finale olimpica e 31 le medaglie olimpiche o mondiali schierate idealmente allo Stadio.

«Le stelle della grande atletica internazionale si esibiranno al Colbachini, facendo rivivere “dal vivo” le emozioni a cinque cerchi di poche settimane fa ed esercitando una benefica funzione di traino, che riesce a incentivare la pratica sportiva tra i giovani», ha spiegato in conferenza stampa a Palazzo Moroni il presidente di Assindustria Sport Leopoldo Destro,nell’occasione affiancato dal Sindaco di Padova Sergio Giordani, dall’Assessore allo sport del Comune Diego Bonavina, dal Vicepresidente della Provincia Vincenzo Gottardo, dal Presidente del Coni Veneto Dino Ponchio, dal Presidente del Comitato veneto della Fidal Francesco Uguagliati e dal Vicepresidente nazionale Fidal e Direttore tecnico delle Fiamme Oro Sergio Baldo. «In questo senso il Meeting è sia un grande spettacolo, apprezzabile a tutte le età, sia una sorta di volano, che interpreta un’esigenza del movimento sportivo padovano e non soltanto padovano. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuta costantemente la richiesta di tesseramento da parte dei ragazzi, spinti anche dallo spirito di emulazione dei grandi campioni dell’atletica azzurra e mondiale. Sono giovani che vedono dal vivo le stelle di questo sport bellissimo e che, animati da un positivo desiderio di mettersi a propria volta in gioco, iniziano a frequentare i campi sportivi del territorio. Dopo la pausa forzata imposta dal Covid nel 2020, anno che comunque ci ha visti ospitare un’edizione dei Campionati Italiani Assoluti tanto bella quanto densa di significato, oggi non possiamo che essere orgogliosi di essere qui, pronti a presentare l’edizione numero 34 di un evento che, dal 1987, ci ha permesso di applaudire ben 80 campioni olimpici. E altri quattro si aggiungeranno domenica».

Momento significativo della conferenza, la consegna del sigillo della città al campione olimpico delle Fiamme Oro Padova Massimo Stano, da parte del Sindaco Sergio Giordani e dell’Assessore Diego Bonavina. «Di noi marciatori in genere ci si ricorda solo in occasione dei Giochi Olimpici, è bello invece poter avere a disposizione una vetrina come questa, all’interno di un meeting internazionale tanto importante come il “Città di Padova”», ha sottolineato l’atleta, che ha portato con sé anche la medaglia d’oro conquistata a Sapporo. «Non me ne separo mai».

Di seguito, gara per gara, un prospetto delle altre sfide più interessanti in programma nell’evento, che sarà trasmesso in diretta web da Rai Sport dalle 17.30 alle 19.30, con differita televisiva: ai microfoni Franco Bragagna col commento tecnico del professor Ponchio. Diretta web anche su Atletica.tv, col commento di Davide Viganò.

Il Meeting “Città di Padova” avrà anche un prologo, dalle 16.55, con quattro batterie di 100 metri (due maschili e due femminili) dedicate alle categorie paralimpiche della Fispes Academy e ai Master: una preziosa vetrina riservata a questi importanti settori, che farà da antipasto alle gare dei big. Ad aprire ufficialmente la XXXIV edizione del Meeting sarà invece l’esibizione del soprano Stefania Miotto: in tutto lo Stadio Colbachini risuonerà l’Inno di Mameli accompagnando l’alzabandiera da parte dell’Esercito e la Fanfara della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, alle dipendenze del Comando Forze Operative Nord. In tribuna, ad assistere alle gare, anche il Presidente federale nazionale Stefano Mei e il Dt Antonio La Torre.

UOMINI

100. Sprint con 6 atleti capaci di scendere sotto al muro dei 100. Ci sono l’oro olimpico della 4x400 a stelle e strisce Michael Norman (ovvero il secondo atleta nella storia, dopo van Niekerk, a scendere nei 100 sotto i 10 secondi, nei 200 sotto i 20 secondi e nei 400 sotto i 44 secondi), i suoi connazionali Mike Rodgers, Marvin Bracy e Ronnie Baker (quinto a Tokyo e forte del miglior primato stagionale fra gli atleti al via, 9”83) e il giamaicano Julian Forte. Nota a parte per l’eterno Justin Gatlin: il campione olimpico di Atene 2004 (9”74 di PB), già ammirato a Padova nel 2003 e nel 2010, si ripresenta al Meeting di Assindustria Sport dopo aver visto sfumare a 39 anni, per un infortunio a Trials, il sogno di essere l’uomo più anziano a vincere una medaglia a cinque cerchi.

400. Ai finalisti olimpici con la 4x400 Davide Re ed Edoardo Scotti il compito di difendere i colori azzurri sul giro di pista. Dovranno fare attenzione all’argento della 4x400 giamaicana di Rio Rusheen McDonald e agli statunitensi Wilbert London (campione del mondo con la 4x400 nel 2019)e Aldrich Bailey.

1.500. Un favorito d’obbligo: l’australiano Stewart McSweyn, finalista a Tokyo e forte di un personale di 3’29”51 che è anche il record del suo continente. Con lui un altro finalista in Giappone, il polacco Michal Rozmys, mentre a rappresentare la squadra italiana Ahmed Abdelwahed, argento nei 3.000 metri siepi agli Europei under 23 del 2017, e Joao Bussotti.

110hs. L’uomo da battere qui è il giamaicano Ronald Levy, forte del miglior primato personale fra gli atleti al via (13”05) e reduce dalla medaglia di bronzo infilata al collo ai Giochi di Tokyo. Dovrà guardarsi dal connazionale Rasheed Broadbell (13”10), ma il tifo sarà tutto per la medaglia di bronzo degli Europei indoor di Torun Paolo Dal Molin e per il suo compagno di squadra alle Fiamme Oro Hassane Fofana, 8 volte campione italiano.

2.000 Marcia. Gara tutta italiana in cui spicca la presenza del campione olimpico Massimo Stano, pronto ad andare all’assalto del primato di Giovanni De Benedictis su questa distanza insolita per gli specialisti del tacco-punta: un 7’15″71 stabilito a San Giovanni Valdarno nel 1990. Con lui anche Riccardo Orsoni, Emilio Brigante, Juriy Micheletti, Aldo Andrei, Andrea Cosi, Federico Tontodonati, Diego Giampaolo e l’atleta di Assindustria Sport Michele Disarò.

Peso. Tanto azzurro anche sulla pedana del peso. Zane Weir pochi giorni fa a Rovereto ha superato per la sesta volta in carriera i 21 metri, dopo le brillanti performances olimpiche che gli hanno garantito il quinto posto nella finale di Tokyo. Leonardo Fabbri torna invece sulla pedana che ai Tricolori 2020 lo ha visto dare spettacolo, lanciando a 21.99. Con loro anche Sebastiano Bianchetti e Riccardo Ferrara.

DONNE

100. Non solo Sha’Carri Richardson e Briana Williams. C’è un’altra atleta più volte capace di demolire il muro degli 11” come la giamaicana Natasha Morrison (10”87 di PB). E che dire dell’americana English Gardner, campionessa olimpica con la 4x100 di Rio, che torna a Padova dopo l’affermazione del 2018 e che vanta un personale di 10”74? Con lei le sue connazionali Javianne Oliver e Dezerea Bryant, salite sul podio di Tokyo con la staffetta veloce, che le ha viste conquistare la medaglia d’argento. Sarà senza dubbio una delle gare più belle.

400. Finalista ai Giochi Olimpici 2021 nel giro di pista, tre volte campionessa mondiale fra outdoor e indoor con la staffetta del suo paese: il nome di spicco è quello di Quanera Hayes. I colori di casa saranno difesi da due atlete capaci di conquistare la medaglia di bronzo con la 4x400 agli Europei indoor 2019, ovvero Raphaela Lukudo e Ayomide Folorunso.

800. Campionessa iridata indoor 2014, Chanelle Price ha stabilito nel 2021 il suo primato personale sul doppio giro di pista, un 1’58”73 che ne fa l’atleta da battere a Padova. A rappresentare l’Italia l’8 volte campionessa nazionale e semifinalista olimpica Elena Bellò, veneta di Schio, e l’argento continentale under 23 Eloisa Coiro.

100hs. Quasi solo atlete abbondantemente sotto ai 13” in questa gara, idealmente capitanate dalla britannica Cindy Sember (argento a Torun nei 60 a ostacoli) e dalla statunitense Gabbi Cunningham (finalista a Tokyo): le due condividono un personale di 12”53. A rappresentare l’Italia Elisa Maria Di Lazzaro, Giada Carmassi ed Elena Carraro.

2.000 Marcia. Come nella gara maschile per Stano, anche in questo caso la stella Antonella Palmisano troverà una nutrita schiera di connazionali in pista con lei, guidata dalla 4 volte campionessa nazionale Valentina Trapletti e che va da Nicole Colombi a Lidia Barcella, da Vittoria Di Dato a Simona Bertini, da Alexandrina Mihai a Federica Curiazzi, fino alla specialista di Assindustria Sport Annachiara Paternicò. A Padova Palmisano proverà a ripetere le gesta di un’altra straordinaria specialista del tacco-punta, Ileana Salvador, che nel 1993 sulla stessa pista ha realizzato la miglior prestazione mondiale sui 3 km di marcia (11’48”24), passando ai 2.000 in 7’55″69, quello che resta il tempo da provare a battere.

Lungo. Una specialista capace di volare oltre i sette metri come Nastassia Mironchyk-Ivanova (7.08), un’altra dal curriculum sterminato come l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, campionessa europea indoor a Torun e quinta a Tokyo, ma anche le italiane Veronica Crida e Carol Zangobbo, con quest’ultima che gareggerà nello stadio che abitualmente usa per i suoi allenamenti in maglia Assindustria Sport.

Triplo. Una stella dal palmares sconfinato come l’ucraina Olha Saladukha, le finaliste olimpiche di Tokyo Shanieka Ricketts (quarta, un personale di 14.98) e Liadagmis Povea, ma anche tanto azzurro di qualità con Dariya Derkach (che torna sulla pedana che l’ha vista trionfare agli Assoluti dell’anno scorso), la vicentina Ottavia Cestonaro e l’atleta di casa Veronica Zanon, in gara in quello che può essere considerato il suo stadio.

Asta. Gara fra le più attese, con in prima fila la russa Anzhelika Sidorova, argento a Tokyo e campionessa mondiale del 2019, nonché detentrice del record del Meeting, portato a 4,75 metri nel 2018. Con lei la russa da 4.75 Polina Knoroz e tre azzurre: Roberta Bruni, primatista nazionale a quota 4,70, la veronese ma padovana adottiva Elisa Molinarolo, campionessa italiana in carica, di scena in un impianto che conosce benissimo e Maria Roberta Gherca.