MUHAMMAD, GAYLE, DE GRASSE & CO.: 25 MEDAGLIE OLIMPICHE E 63 MONDIALI AL MEETING INTERNAZIONALE “CITTÀ DI PADOVA”
MUHAMMAD, GAYLE, DE GRASSE & CO.: 25 MEDAGLIE OLIMPICHE E 63 MONDIALI AL MEETING INTERNAZIONALE “CITTÀ DI PADOVA”
Svelati i protagonisti che animeranno la XXXV edizione, domenica 4 settembre allo Stadio Colbachini: spettacolo garantito con una ricchissima schiera di big. 31 nazioni rappresentate al via, antipasto dedicato ai giovani (anche col Trofeo David Cittarella), ai master e al mondo paralimpico. L’evento sarà ripreso in diretta da Rai Sport
Alcune stelle erano già state annunciate nei giorni scorsi. Campioni come André De Grasse, Sha’Carri Richardson e Marie-Josée Ta Lou nei 100. Ora l’elenco è completo e offre una qualità impressionante. Basti citare la presenza nei 400 a ostacoli di Dalilah Muhammad, due volte vincitrice dell’oro olimpico e altrettante dell’oro iridato, nonché capace di migliorare in un paio di occasioni il record del mondo della specialità. O quella del primatista nazionale giamaicano Tajay Gayle, col suo 8.69 nella top ten dei più forti lunghisti della storia. Tutto è pronto per il Meeting internazionale “Città di Padova”, la cui XXXV edizione è in cartellone per domenica 4 settembre allo Stadio Colbachini (con le 13 gare dei big dalle ore 17.30 e l’antipasto dedicato a prove giovanili, master e paralimpiche dalle 16). In tutto saranno 31 le nazioni rappresentate al Colbachini con almeno un atleta (e tra loro si segnala anche la significativa partecipazione cinese, con 5 uomini al via fra 100 e salto in alto). Nutrita anche la pattuglia azzurra che, nel programma principale, conta 30 elementi. Il numero più impressionante riguarda però il totale delle medaglie a cinque cerchi e iridate schierate idealmente in pista e in pedana: saranno 25 quelle olimpiche e addirittura 63 quelle mondiali. Numeri che bastano da soli a dare l’idea del livello siderale della kermesse organizzata da Assindustria Sport.
«L’impegno è quello di rendere domenica 4 settembre una giornata da ricordare, per tutti. Giovani e meno giovani potranno gareggiare nello stesso evento assieme ai campioni, in quello che sarà un autentico pomeriggio di festa, senza contare la vetrina a disposizione del mondo paralimpico. Le stelle della grande atletica internazionale si esibiranno al Colbachini, facendo rivivere “dal vivo” le emozioni regalate dai Giochi Olimpici di Tokyo, dai Mondiali di Eugene e dagli Europei di Monaco, che tanto hanno saputo esaltarci», spiega il presidente di Assindustria Sport Roberto Gasparetto, affiancato in conferenza stampa nella Sala Giunta di Palazzo Moroni dal Sindaco di Padova Sergio Giordani, dall’Assessore allo sport del Comune Diego Bonavina, dal Vicepresidente della Provincia Vincenzo Gottardo, dal Presidente del Coni Veneto Dino Ponchio, dal Presidente del Comitato Veneto Fidal Francesco Uguagliati, dal Direttore finanziario di Alì S.p.A. Marco Canella e dal Direttore tecnico di Assindustria Sport Ruggero Pertile. «In questo senso il Meeting è sia un grande spettacolo, apprezzabile a tutte le età, sia una sorta di volano, che interpreta un’esigenza del movimento sportivo regionale. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuta costantemente la richiesta di tesseramento da parte dei ragazzi, spinti anche dallo spirito di emulazione dei grandi campioni dell’atletica azzurra e mondiale. Sono giovani che vedono dal vivo le stelle di questo sport bellissimo e che, animati da un positivo desiderio di mettersi a propria volta in gioco, iniziano a frequentare gli impianti del territorio. Oggi non possiamo che essere orgogliosi di essere qui, pronti a presentare l’edizione numero 35 di un evento che, dal 1987, ci ha permesso di applaudire ben 85 campioni olimpici».
I cancelli apriranno al pubblico dalle ore 15. A tutti basterà presentarsi domenica 4 settembre agli ingressi dello Stadio Colbachini con la stampa del biglietto acquistato dal sito dell’evento (www.atleticamondiale.it/biglietteria) o con la versione digitale su smartphone per assistere a uno spettacolo memorabile. Sarà però possibile acquistare il biglietto anche ai botteghini dello Stadio Colbachini, aperti dalle ore 14.
L’evento sarà trasmesso in diretta da Rai Sport dalle 17.30 alle 19.30: ai microfoni Franco Bragagna. A seguire, sarà disponibile integralmente on demand anche su Atletica.tv, col commento di Giovanni Balbo.
Prima delle gare dei big sarà riproposta quella che è stata una delle intuizioni vincenti degli ultimi anni, vale a dire l’apertura dedicata al settore giovanile, a quello master e al movimento paralimpico, in modo da far diventare il Meeting una vera e propria festa per il territorio. Nel carnet 80 cadetti, 100 master, 100 under 23, giavellotto allievi e 100 Fispes per il settore maschile; 80 cadette, 100 master, 100 under 23, 1.500 élite e 100 Fispes per il settore femminile. Da segnalare che il giavellotto allievi varrà per la seconda edizione del Trofeo David Cittarella, voluto per ricordare l’atleta del settore giovanile delle Fiamme Oro venuto a mancare improvvisamente a nemmeno 17 anni nel 2019.
Ad aprire ufficialmente la XXXV edizione del Meeting sarà invece l’esibizione del soprano Stefania Miotto: in tutto lo Stadio Colbachini risuonerà l’Inno di Mameli, accompagnando l’alzabandiera da parte dell’Esercito.
Domenica 4 settembre sarà presente allo Stadio Colbachini con un suo gazebo anche la Fondazione Hope Ukraine,per raccogliere fondi a sostegno della popolazione ucraina.
Di seguito, gara per gara, un prospetto delle altre sfide più interessanti in programma.
UOMINI
100. André De Grasse, campione olimpico dei 200 a e vincitore di 6 medaglie a cinque cerchi, un PB di 9”89, è la stella. Ma hanno saputo scendere sotto ai 10” anche gli statunitensi Marvin Bracy (9”85), Kyree King (9”96), Kendal Williams (9”99), il giamaicano Ackeem Blake (9”92), il primatista liberiano Emmanuel Matadi e il giapponese Yuki Koike (entrambi vantano un 9”98). C’è anche Xingqiang Tang (10”22), bronzo a Tokyo con la 4x100 della nazionale cinese. Per l’Italia c’è Andrea Federici (Biotekna), oro ai Giochi del Mediterraneo 2022 con la 4x100 azzurra.
400. Poker di fuoriclasse nel giro di pista. Gli americani Michael Cherry (44”03 di PB) e Bryce Deadmon, entrambi all’oro olimpico ai Giochi di Tokyo con la 4x400, sono i grandi favoriti, in una gara che vedrà al via anche il loro connazionale Will London (44”47), primo a Padova nel 2021, e il giamaicano Rusheen McDonald (43”93), argento olimpico a Rio 2016 con la staffetta. Di spicco la presenza azzurra, con il tre volte campione nazionale e primatista italiano Davide Re (Fiamme Gialle, 44”77), che vuole chiudere in bellezza una stagione rallentata da qualche problema muscolare di troppo. E c’è anche il portacolori inglese di Assindustria Sport Kevin Metzeger (45”97).
1.500. C’è la medaglia di bronzo dei Mondiali indoor 2016, l’americano Erik Sowinski, ma il miglior personale appartiene al suo connazionale Cole Hocker, finalista olimpico da 3’31”40, e il miglior stagionale al canadese William Paulson (3’33”97). Occhio anche agli azzurri Ossama Meslek (Atl. Vicentina), primatista italiano indoor, Mohad Abdikadar (Aeronautica), Giovanni Filippi (La Fratellanza), Yassin Bouih (Fiamme Gialle), Federico Riva (Fiamme Gialle) e Leonardo Feletto (Atl Mogliano), tutti già capaci di indossare la maglia tricolore.
110hs. L’atleta da battere è l’americano Trey Cunningham (13”00), argento ai Mondiali di Eugene. Si confronterà con i connazionali Jamal Britt (13”08) ed Eric Edwards (13”15) e col giamaicano Damion Thomas (13”11).
Alto. Il miglior personale appartiene al campione nazionale giapponese Tomohiro Shinno (2.31), finalista a Eugene, che se la vedrà col campione nazionale cinese Guobiao Wu (2.27). Ci sono anche l’azzurrino Manuel Lando (Aeronautica) e i giovani talenti di Assindustria Sport Federico Camuffo e Filippo Rodeghiero.
Lungo. Tajay Gayle. Il giamaicano è uno degli atleti più attesi di questa edizione. E non potrebbe essere altrimenti, visto che parliamo di un atleta da 8.69 metri, campione del mondo a Doha nel 2019. Sei gli specialisti in pedana capaci di lasciare il proprio segno oltre gli 8 metri. Fra loro l’americano Marquis Dendy (8.42), campione iridato indoor 2016, e l’australiano Henry Frayne (8.34).
Peso. Josh Awotunde (22.29) è la medaglia di bronzo dei campionati del mondo di Eugene 2022, ma è anche il detentore del record del Meeting (grazie a una spallata da 22 metri che gli valse la vittoria nella scorsa edizione). C’è Leonardo Fabbri (21.99 ai Tricolori 2020, proprio al Colbachini), terzo alle sue spalle nel 2021. E poi c’è lui, Nick Ponzio (21.83): un idolo per tanti tifosi azzurri. Un risentimento muscolare ha invece consigliato a Ryan Crouser di non partecipare alla gara.
DONNE
100. Ben dieci le velociste in grado di frantumare il muro degli 11”. Fra tutte spiccano due atlete da 10”72 come l’americana Sha’Carri Richardson e l’ivoriana Marie-Josée Ta Lou. Sulla loro strada l’ivoriana Murielle Ahouré-Demps (10”78), la campionessa olimpica della 4x100 giamaicana a Tokyo Natasha Morrison (10”87), la sua connazionale English Gardner (10”74), oro a cinque cerchi con la 4x100 di Rio 2016, e le americane Twanisha Terry (10”82), oro con la 4x100 ai Mondiali di Eugene 2022, e Javianne Oliver (10”95), argento a Tokyo 2020 con la staffetta. Ai loro nomi, già annunciati nei giorni scorsi, si sono aggiunti quelli delle statunitensi Teahna Daniels (10”83), pure lei all’argento a Tokyo con la 4x100, e Ashley Henderson (10”96) e quello della bahamense Antonique Strachan (10”98). E c’è anche un’altra atleta a stelle e strisce del livello di Gabby Thomas (11”00), argento con la 4x100 e bronzo nei 200 a Tokyo 2020. Saranno due serie stellari.
400. Giro di pista nobilitato dalla presenza di cinque atlete salite sul podio olimpico. L’americana Courtney Okolo (49”71), oro a Rio 2016 con la 4x400, si è anche issata cinque volte sul gradino più alto in rassegne mondiali. Ma ci sono pure le giamaicane Roneisha McGregor (50”02) e Junelle Bromfield (50”77), entrambe bronzo a Tokyo e campionesse iridate indoor 2022 a Belgrado con la staffetta, e le statunitensi Jaide Stepter Baynes (50”63) e Kaylin Whitney (51”02), sul gradino più alto a Tokyo, sempre con la staffetta. Palmares di livello assoluto dunque. E l’Italia? C’è la pluricampionessa tricolore e finalista a Eugene con la 4x400 Alice Mangione (Esercito).
800. Le azzurre Federica Del Buono (Carabinieri), argento ai Giochi del Mediterraneo 2022, Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre), oro continentale under 23 a Tallinn, ed Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre), tricolore 2022. Ma anche l’ucraina Olha Lyakova, quattro volte a medaglia fra Europei indoor e outdoor. Il miglior PB è però dell’inglese Jemma Reekie (1’56”90) finalista a Monaco 2022 e a Tokyo 2020.
100hs. Le favorite sono le americane Gabbi Cunningham (12”53) e Tonea Marshall (12”44) e la polacca Pia Skrzyszowska (12”51), campionessa europea in caria grazie al successo di Monaco. Per l’Italia Giada Carmassi (Atletica Brugnera Friulintagli).
400hs. Un nome di assoluto primo piano a livello mondiale: Dalilah Muhammad (51”58)impreziosisce questa edizione del Meeting. Campionessa olimpica a Rio de Janeiro 2016 e campionessa mondiale a Doha 2019 nei 400hs, in questa specialità ha vinto anche due medaglie d’argento ai Mondiali di Mosca 2013 e Londra 2017, la medaglia d’argento ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, nonché la medaglia d’oro nella staffetta 4×400 nel 2019. Ha inoltre stabilito in due occasioni il record mondiale, detenendo il primato dal 28 luglio 2019 al 27 giugno 2021. A sfidarla ci saranno anche la pluricampionessa delle Fiamme Oro Ayomide Folorunso, Eleonora Marchiando (Carabinieri) e Ludovica Cavo (Serravallese), finalista ai Mondiali juniores.
Triplo. Potrebbe tranquillamente essere la finale di un campionato italiano avendo al via Dariya Derkach (Aeronautica, 14.47), 12 titoli nazionali tra outdoor e indoor, la carabiniera vicentina Ottavia Cestonaro (14.22), 6 titoli nazionali, e la stella di casa Veronica Zanon (Fiamme Oro, ma è stata lanciata proprio da Assindustria Sport, 13.84). Potrebbe. Se non fosse per la presenza di una stella come la giamaicana Shanieka Ricketts (14.98), argento a Eugene 2022 e per la cubana Leyanis Perez Hernandez, finalista a Eugene. E c’è anche la croata Paola Borovic (13.61), 29 titoli vinti nel suo Paese.
Nella foto (di Massimo Bertolini) i relatori alla conferenza stampa di Palazzo Moroni
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